Francesco Rampazzo
Francesco   Rampazzo

Mafia, Berlusca ... conversations about Italy

11/10/2014

Ero un poco preoccupato da cosa sarebbe saltato fuori dalle conversazioni sul mio bel paese. Studiando in un programma di demografia in classe facciamo spesso confronti fra i vari paesi di provenienza. I miei compagni di corso provengono da paesi esotici come l'India, il Nepal o più vicini come la Germania and so on.  I paragoni sono fatti in relazione  alle diverse dinamiche e politiche pubbliche per la popolazione.

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Già alla prima lezione sono uscito allo scoperto come l'italiano casinista: quello che a detta dell'iraniana canta mente parla inglese (?), quello che sbaglia orario delle lezioni e la fa sbagliare anche agli altri, quello che sta diventando un tour operator e promotore del turismo italiano. Sì, perché io ero preoccupato che le conversazioni cadessero sugli stereotipi più attuali. Berlusconi, i suoi scandali, la politica italiana, la Mafia, invece, i miei compagni di classe sono veramente e sinceramente interessati dall'Italia per la sua storia e per la sua cultura. Alcuni di loro ci sono già stati, ma, come immaginavo, non è stato facile per loro che parlano inglese o lingue incomprensibili girare in Italia. Solo nei luoghi più turistici trovano informazioni in inglese e qualcuno che lo parli. Un peccato. I treni sono un altro tasto dolente e lo posso capire: stento ancora io ad usare velocemente le macchinette per acquistare i biglietti dei treni alla Stazione, ma è possibile che loro siano più svegli di me. Tanto per cambiare in Stazione a Padova avevo bloccato la Carta di Credito. Strano! [Leggi: bit.ly/ccredito] In breve, le conversazioni più recenti sono state legate alla Moto Guzzi di uno svedese, che vuole offrire a me ed un'altra italiana del caffè Lavazza fatto con la sua moca Bialetti. Il nepalese, invece, mi chiede consigli sui sughi per condire la pasta e su quali città visitare in estate. Ah, questa è una perla: credevano che Venezia fosse distantissima dalla costa, quando gli ho detto che ci si può arrivare in treno e auto ci sono rimasti un po' male. Tutto questo per dire quanto ebeti siamo noi italiani. Avremmo un paese che già così come è ci offre opportunità di turismo di ogni sorta e non ci facciamo molto, cioè non lo sfruttiamo al massimo.

Ad esempio Padova, la mia città, nessuno la conosce se non perché vi è passato in treno da Venezia a Verona. Ditemi quanto costerebbe creare un'app per lo smartphone scaricabile gratuitamente arrivato in stazione che dia informazioni ai turisti?! Potrebbe indicare i percorsi ai monumenti ed ai punti di ristoro o dare informazioni sugli orari dei mercati e visite guidate. Basterebbe farla creare a qualche studente dell'Università indicendo un bando in cui, non so, chi crea la migliore app ha un anno di università gratuita. Si creerebbero relazioni inter-facoltà fra studenti umanistici e informatici e poi si potrebbe dare lavoro ad altri giovani che potrebbero condurre le visite. Forse sono solo mie farneticazioni. In ogni caso, continuo a promuovere il mio Bel Paese. ;) Orde di vichinghi ci invaderanno.